E’ una terminologia militare (e anche abbastanza imprecisa) che descrive una manovra per la quale l’aereo vola così basso e sfrutta così bene le asperità del terreno da risultare invisibile ai radar nemici. Voglio usare questa metafora per indicare un fatto che a volte i teorici apocalittici del futuro umano dimenticano: è vero che noi siamo già ipercontrollati dagli algoritmi dei grandi software come Google e Facebook, è vero che l’uso delle carte di credito e delle ricevute elettroniche permette a banche e Stati di conoscere meglio di noi la nostra situazione economica (se aprite il vostro cassetto fiscale presso l’Agenzie delle Entrate scoprirete che conoscono già TUTTO di voi), ma è anche vero che questi occhi elettronici possono vedere solo quello per cui sono programmati. Voglio dire: basta lasciare a casa il telefono e agli occhi di Google tu semplicemente scompari. Puoi fare quello che vuoi, senza che il “sergente elettronico” possa saperlo. Ovviamente, devi volare sotto il suo radar. Se ti rimetti a comprare cose, a usare il telefono e in generale ad attivare interazioni col mondo mediate dalla tecnologia informatica torni sotto il suo controllo. In tutti i film polizieschi la prima cosa che un fuggiasco deve fare è liberarsi della sua carta di credito e pagare solo in contanti. Non voglio dire che si possa vivere sempre così, o che sia facile. Dico solo che è possibile: le relazioni umane “biologiche” non sono scomparse per il fatto che le abbiamo avvolte in una rete di relazioni cibernetiche. Ricordate I tre giorni del condor? Il film è del 1975, quindi ben prima della rivoluzione informatica, ma “era già tutto previsto” (cit. Cocciante). Robert Redfort riesce a sopravvivere alla caccia che gli danno i professionisti perché “esce dai radar” e si affida alla imprevedibile e irragionevole relazione umana con Faye Dunaway, incontrata per puro caso nel mondo reale.

Non dico che si debba fare sempre così. Ma si può farlo, almeno ogni tanto, almeno in regimi con un minimo di libertà democratiche (in Cina, a quanto, ne so, sarebbe una cosa molto più difficile).
Chi l’avrebbe detto. Spegnere il cellulare che diventa un gesto rivoluzionario. LoL